David Lynch in Strade perdute (1997) e Mulholland Drive (2001). Strade perduta si occupa principalmente della nozione di identità, poiché il musicista Fred Madison (Bill Pullman) viene imprigionato per omicidio e si trasforma inspiegabilmente in un meccanico chiamato Pete Dayton (Balthazar Getty) a metà del film. Alla fine, tuttavia, Pete si trasforma di nuovo in Fred, lascia a se stesso il messaggio "Dick Laurent è morto" sentito all'inizio del film e infine conduce la polizia in un inseguimento in autostrada. Sebbene Lynch non abbia mai confermato il significato esplicito del finale, una delle letture più popolari suggerisce che la seconda metà del film coincida la fantasia di Fred mentre siede nel braccio della morte, e che le immagini finali, lucenti, bianche e febbrili, rimandino a Fred giustiziato per in carcere. Allo stesso modo, il capolavoro di Lynch Mulholland Drive vede il film cambiare radicalmente a metà e terminare in modo analogo al film di quattro anni prima. Si suppone infatti, stando alle teorie più accreditate, che la prima parte del film incentrata su Betty (Naomi Watts) e Rita (Laura Elena Harring) sia il sogno dell'attrice fallita Diane Selwyn (anche lei interpretata dalla Watts), che è la vera protagonista di Mulholland Drive. Nella sequenza finale del film, si trova di fronte alla nuda e dolorosa realtà: ha fatto uccidere l'attrice Camilla Rhodes (Harring), e si uccide sparandosi. In entrambi i finali assistiamo a una deformazione terrificante dei volti dei protagonisti, al culmine oltretutto di parabole analoghe. (foto: Universal; October Films)