10 film dalle ottime trame completamente rovinati da un colpo di scena terribile

SOURCE CODE: il debutto alla regia di Duncan Jones è un brillante thriller a tinte sci-fi. Nel film il capitano Colter Stevens (Jake Gyllenhaal) è un capitano ferito che viene collegato cerebralmente ad un simulatore per risolvere un caso. L'uomo chiede al suo superiore di staccare i supporti vitali alla fine della missione. Alla fine tuttavia il protagonista non muore, perché il codice sorgente in realtà è un collegamento a differenti linee temporali. Per questo l'uomo può vivere la sua vita in un universo alternativo; peccato che lo faccia nel corpo di un altro uomo, per cui la donna di cui si innamora crede sia tutt'altra persona. Per quanto inquietante, il finale è un passo indietro rispetto al resto della sceneggiatura. Foto: Summit Entertainment

GLASS: di per sé un film intelligente, che sovverte completamente le regole dei film supereroistici. Peccato che il colpo di scena decisivo, quello in cui Bruce Willis muore in una pozzanghera, non sia proprio il momento più brillante dell'intero franchise. Ed è anche seguito dalla terribile rivelazione che la dottoressa Ellie Staple fa parte di una società segreta che scova e uccide superumani per preservare l'equilibrio mondiale. Un po' banale per un film così attendo alla decostruzione della figura del supereroe. Foto: Universal

WIDOWS: Steve McQueen qui racconta le vicende di quattro donne che tentano di rubare 5 milioni di dollari per ripagare il debito lasciato dai loro mariti criminali. La storia però prende una piega terribile proprio nell'ultimo atto, come fosse un altro film. Viene infatti rivelato che il marito di Veronica (Viola Davis) in realtà ha simulato la propria morte e ha iniziato una nuova vita. Alla fine tuttavia l'ex moglie lo uccide, trascinando verso la banalità quella che poteva essere una storia da Oscar. Foto: Fox

SUNSHINE: due atti eccellenti per il film di Danny Boyle, che dispiegano una brillante trama thriller a tinte psicologiche. Incentrato su un gruppo di astronauti che tentano una missione disperata per riaccendere il sole, proprio nell'ultimo atto prende una piega fin troppo convenzionale. Proprio alla fine infatti viene rivelato che il capitano della precedente spedizione è vivo, ma è stato reso pazzo dallo stesso incarico, motivo per cui ha sabotato il viaggio. Gli ultimi momenti sono dunque uno slasher movie classico, in cui il personaggio interpretato da Mark Strong si aggira nella nave per uccidere i sopravvissuti. Dettaglio questo che ha fatto storcere il naso al pubblico. Foto: Fox Searchlight Pictures

THE LIFE OF DAVID GALE: un ottimo film di denuncia sulla pena di morte in America che però si perde completamente alla fine. Se infatti per tutta la prima parte il pubblico sia incline a pensare che il protagonista sia stato incastrato, un terribile colpo di scena svela che in realtà Gale era coinvolto fin dall'inizio e che ha lasciato il proprio DNA sulla scena del crimine per farsi incriminare e screditare la pena capitale. Forse però applicarsi in questo modo per farsi giustiziare non è il modo migliore per criticare la giustizia americana. Foto: Universal

US: dopo l'uscita di Get Out l'attesa per il nuovo film di Jordan Peele erano altissime e in effetti la prima parte della storia è davvero incredibile e a dir poco inquietante. Scoprire però che tutto dipende da un esperimento del governo, che ha confinato i doppelganger nel sottosuolo non è il modo più brillante per far finire un film così complesso e anche piuttosto critico nei confronti della società americana. Foto: Universal

SKYFALL: nel terzo capitolo dedicato alla spia inglese più amata di sempre, gli autori sono riusciti a coniugare perfettamente il Bond classico e quello più moderno di Daniel Craig. Peccato per il colpo di scena principale, in cui viene rivelato che il cattivo Raoul Silva (Javier Bardem) si è fatto catturare intenzionalmente in modo da poter hackerare i computer dell'MI6, sfuggire alla sua cella, viaggiare attraverso la metropolitana di Londra e poi tentare di assassinare M (Judi Dench) in un'udienza del Parlamento. Un escamotage fin troppo abusato nel cinema! Foto: Sony Pictures

TULLY: Il dramma di Jason Reitman è, per la maggior parte della sua durata, un tributo profondo ed emotivamente intelligente alla maternità. Proprio sul più bello però scopriamo che la brillante tata arrivata in soccorso del personaggio interpretato da Charlize Theron è in realtà frutto della fantasia della protagonista. Tutta la perfetta analisi della depressione post-partum cancellata dunque da un colpo di scena tra i più pigri della storia del cinema. Foto: Focus Features

INCENDIES: Il film drammatico di Denis Villeneuve segue due gemelli che viaggiano in Medio Oriente per volontà della loro defunta madre al fine di rintracciare un fratello che non sapevano di avere e un padre che credevano morto. Una storia intensa, piena di dolorosi flashback ma con un finale totalmente assurdo, in cui si scopre che il fratello è in realtà anche loro padre. Anche qui l'analisi si perde in favore di un colpo di scena che però da un po' troppo soap opera. Foto: E1 Entertainment

TENET: con tutti i suoi difetti, il film di Christopher Nolan è almeno un film d'azione sci-fi ambizioso che fa della sua analisi sulla nozione del tempo un punto di forza. Nei momenti finali Neil rivela di essere stato in realtà assunto dal Protagonista (John David Washington). O meglio, la versione futura di quest'ultimo è stata la mente dietro Tenet fin dall'inizio, invertendo se stesso e impostando la missione per fermare Sator. Ha dunque reclutato il personaggio interpretato da Robert Pattinson per dargli tutto ciò di cui aveva bisogno per aiutare la versione passata del protagonista. Un cane che si morde la coda, ma nel peggiore dei modi. Foto: Warner Bros.