10 casi in cui rimpiazzare un attore ha migliorato il film
10 casi in cui rimpiazzare un attore ha migliorato il film
Cristiano Bolla
Foto: MovieStills
LIEV SCHREIBER PER TYLER MANE - Forse non tutti i fan degli X-Men ricordano che c'è stato un solo Wolverine, ma ben due Sabretooth. Il primo si è visto, in versione ben più animalesca, nel primo iconico film del 2000. A interpretarlo è stato Tyler Mane, che ha poi lasciato il posto a Liev Schreiber per X-Men Origins: Wolverine. Un cambio radicale: brutale e fisico il primo, un villain su cui basare un intero film il secondo.
MAGGIE GYLLENHAAL PER KATIE HOLMES - Per la seconda avventura di Christian Bale nei panni di Batman, non sono cambiati solo i villain (dallo Spaventapasseri e Ra's al Ghul a Joker e Due Facce) ma anche l'interprete di Rachel Dawes. Katie Holmes ha preferito non tornare per il sequel e il suo posto è stato preso dalla Gyllenhaal, per molti un cambio azzeccato: più matura e battagliera, la sua Rachel ha alzato il livello del personaggio.
KANE HODDER PER GLI ALTRI JASON - La saga di Venerdì 13 è iniziata nel 1980, ma per molti fan il vero Jason Voorhees è arrivato solo nel 1988. Questo è l'anno del casting di Kane Hooder, che ha preso il posto dei vari Ari Lehman, Steve Dash, Ted White, Richard Brooker e C.J Graham. Quello che per molti versi era "solo" un tizio enorme in maschera da hockey, grazie a Hooder è diventato un assassino molto più complesso e fisicamente impattante per la saga. Tanto che l'attore è stato richiamato per i successivi tre capitoli.
MARK RUFFALO PER EDWARD NORTON - Dopo la scena sui titoli di coda de L'Incredibile Hulk, in molti si aspettavano di rivedere Edward Norton nel Marvel Cinematic Universe. Invece, al suo posto è arrivato Mark Ruffalo e benché abbia creato molti problemi nel dipartimento spoiler, per molti fan il cambio è stato in meglio: Ruffalo ha dato molto di più soprattutto al personaggio di Bruce Banner, un impaccio e una delicatezza ben bilanciata dalla furia del suo Hulk.
SCARLETT JOHANSSON PER SAMANTHA MORTON - Non tutti forse sanno che la voce Samantha nel film Her originariamente non doveva essere quella di Scarlett Johansson, ma anzi era stata registrata tutta la parte assieme a Samantha Morton. La produzione stessa si è resa conto, in fase di montaggio, che l'attrice non aveva dato quello che serviva. Un recast a film già girato e benché non ci sia una contro-prova, la sensualità della Vedova Nera dell'MCU ha dato parecchio al film di Spike Jonze.
DON CHEADLE PER TERRENCE HOWARD - Secondo caso di recast nel Marvel Cinematic Universe: dopo Iron Man, il ruolo del Colonnello Rhodes aka War Machine è andato all'attore che ancora oggi lo interpreta, Don Cheadle. Howard aveva chiesto uno stipendio più alto di quello di Robert Downey Jr. per il sequel, cosa che ha spinto la Marvel al cambio in corsa. Non un male per il franchise: Cheadle ha portato più senso dell'umorismo, perfettamente in linea con il tono dei film.
PATTON OSWALT PER LOUIS C.K - Un rimpiazzo obbligato, in questo caso: lo scandalo che ha colpito Louis C.K ha spinto la Universal a correre ai ripari e cambiare la voce del Jack Russell Terrier protagonista del fortunato film d'animazione Pets, nonostante l'enorme successo del primo capitolo. La scelta però non è stata sbagliata: Oswalt ha dato molta più espressività e un tono più gioviale al cagnolino, ben adatti al target del film.
MADS MIKKELSEN PER JOHNNY DEPP - Il caso più recente e forse più famoso di questi tempi: le vicende extra set hanno spinto la Warner e Depp a separarsi e il ruolo è andato ad un attore che ha già messo le mani su tutte le grandi saghe (Harry Potter, MCU, Indiana Jones, Star Wars, Hannibal). E sebbene la saga di Animali Fantastici non sia finita coi favori della critica, molti sono concordi nel riconoscere un'altra grande prova all'attore danese.
MICHAEL GAMBON PER RICHARD HARRIS - Punto delicato per molti fan: il recast di Silente è stato obbligato dalla tragica scomparsa di Richard Harris, ma senza nulla togliere all'attore e alla sua versione del mago più forte di tutti i tempi, la scelta di Gambon ha migliorato le cose. Quello di Harris era un Silente molto più bonario, una figura paterna (un nonno, anzi) che difficilmente avremmo visto in azione come Gambon negli ultimi film di cui è stato protagonista. Per il molti il cambio è stato a perdere, per altri il suo Silente è stato più che azzeccato.
CHRISTOPHER PLUMMER PER KEVIN SPACEY - Come per la Johansson, chiudiamo con un altro caso in cui è difficile dire veramente cosa sarebbe stato meglio. Lo scandalo che ha colpito Kevin Spacey ha spinto ad un'operazione rarissima nel cinema (ripetuta successivamente per Army of the Dead), ovvero la sostituzione di un attore a riprese concluse. Christopher Plummer è subentrato in Tutti i soldi del mondo di Ridley Scott ed ha conquistato una candidatura all'Oscar, e benché non si possa sapere con certezza se la sua prova sia stata migliore o peggiore di quella di Spacey, una cosa è certa: ha contribuito a limitare le (comunque ingenti) perdite al botteghino.
Scegliere l’attore o l’attrice giusti per un film non è mai facile e anche quando si pensa di aver azzeccato il casting, possono subentrare problemi e controversie che costringono a cambiare le carte in tavola. La storia del cinema è piena di storie di recasting, di attori sostituiti all’ultimo o di personaggi per cui tra un film e l’altro si è scelto di provare un diverso interprete. In alcuni casi la scelta è obbligata (come per Silente nella saga di Harry Potter), in altri è il frutto di scandali o dissidi con gli stessi attori. È capitato però molte volte che le produzioni cadessero in piedi e scegliessero vip in grado di cambiare il film in senso più che positivo. Ecco quindi 10 casi in cui rimpiazzare un attore ha contribuito a migliorare il film.
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