Mark Hamill - Chiacchierato nelle ultime ore per aver abbandonato Facebook in aperta protesta contro Mark Zuckerberg, per l'interprete di Luke Skywalker nella saga di Guerre stellari quel ruolo ha rappresentato una benedizione troppo ingombrante per consentirgli di ritagliarsi addosso altri personaggi. Tanto che per tutti, non solo i fan di Star Wars, è e sarà sempre Luke, che è tornato a interpretare anche nella cosiddetta trilogia sequel dal 2015 a oggi.

Macaulay Culkin - Noto come attore bambino per la sua interpretazione di Kevin McCallister nei film Mamma, ho perso l'aereo e Mamma, ho riperso l'aereo: mi sono smarrito a New York, Culkin non è mai più riuscito a ritagliarsi altri ruoli di rilievo sul grande schermo, rimbalzando sulle cronache soprattutto per i suoi problemi di droga e rimanendo segnato per sempre, come molti prima di lui, dalla fama raggiunta in tenerissima età.

Linda Blair - L'incubo di ogni ragazzino dopo la visione de L'Esorcista, l'attrice dietro il volto tumefatto di Regan deve la fama all'inquietante protagonista del capolavoro di William Friedkin. L'attrice, però, dopo il successo del film horror ha partecipato a tanti film e serie tv ma solo in ruoli minori. Ora è ricordata anche per la sua vita sregolata, segnata da dipendenze di ogni genere e dall'incapacità di scrollarsi di dosso la maledizione di quel film.

Halle Berry - È stupenda e indimenticabile di per sé, ma durante la sua carriera ha interpretato ruoli di cui si è pentita persino lei (tipo Catwoman), ma di una parte non si pentirà mai: quello di Leticia Musgrove in Monster's Ball di Marc Forster che le è valso l'Oscar come Migliore Attrice e l'Orso d'argento come Migliore Attrice al Festival di Berlino.

Patrick Fugit - Debuttò sul grande schermo nel 2000 in Quasi famosi, nel ruolo di William Miller, precoce giornalista musicale che all'età di quindici anni accetta di seguire in tour una rock band, gli Stillwater, per conto della rivista Rolling Stone. Dopo il film di Cameron Crowe (autobiografico per di più), l'attore ha continuato nel mondo del cinema e della tv, ma senza spiccare il volo.

Jean Dujardin - L'attore francese (famoso per lo più nel suo paese) nel 2012 vinse l'Oscar al miglior attore grazie alla sua interpretazione in The Artist di Michel Hazanavicius. Sempre per lo stesso film vince un Golden Globe, un BAFTA, un Screen Actors Guild e il Prix d'interprétation masculine al Festival di Cannes. Altro da aggiungere?

Cuba Gooding Jr. - Nel 1997 porta a casa la statuetta come Migliore Attore non protagonista per il ruolo di Rod Tidwell in Jerry Maguire. Ed è quello il ruolo che gli vale il suo posto nella gallery di oggi. Nonostante la statuetta, però, non è arrivato nessun film da protagonista assoluto dopo. Negli ultimi anni si è dato alla tv (e sta avendo successo) grazie alle sue partecipazioni ad American Horror Story e ad American Crime Story.

Adrien Brody - Brody ha vinto l'Oscar per il suo ruolo ne Il Pianista di Roman Polanski del 2002, l'anno dopo Halle Berry (che baciò sul palco per la gioia in uno storico momento della storia delle statuette dorate). All'epoca aveva 29 anni e diventò il più giovane a ricevere la statuetta nella categoria Miglior Attore protagonista. I ruoli venuti prima e dopo, però, vengono eclissati completamente dalla sua interpretazione del pianista ebreo Władysław Szpilman...

Andy Garcia - Non a caso è stato candidato all'Oscar come Miglior Attore non protagonista per l'interpretazione di Vincent Mancini (figlio illegittimo di Sonny Corleone) ne Il padrino - Parte III. In seguito, però, la sua carriera ha faticato a decollare.

Gerard Butler - Per noi sarà sempre Re Leonida di 300. Un ruolo che gli calzava a pennello (e anche tutti quei muscoli). Dopo il film di Zack Snyder non si è più fermato, ma nessun ruolo venuto dopo ha avuto lo stesso appeal sul pubblico...