10 attori che hanno provato a sganciarsi dal loro solito ruolo. E hanno fallito miseramente
10 attori che hanno provato a sganciarsi dal loro solito ruolo. E hanno fallito miseramente
Davide Stanzione
Foto: MovieStillsDB
ElIJAH WOOD in HOOLIGANS (2005). L'interprete di Frodo Baggins per via de Il Signore degli Anelli rischiava di rimanere incastrato in ruoli bonari e paciosi, e fu così che Wood, poco dopo essersi lasciato alle spalle le fatiche della Terra di Mezzo sui set neozelandesi di Peter Jackson, decise di vestire i panni di quest'esponente del tifo violento inglese (ma senza convincere fino in fondo). (foto: Universal)
TOM HANKS ne IL FALO DELLA VANITÀ (1990). Hanks ha interpretato ruoli positivi e solari dalle moltissime sfaccettare, molti dei quali a dir poco archetipici e fondamentali per il cinema americano contemporaneo, e raramente si è giocato le sue carte in contro-ruolo che andasse oltre il suo solito typecast, come avvenuto ad esempio per Era mio padre di Sam Mendes (dove la cosa andò bene) e The Ladykillers dei fratelli Coen (in cui il tentativo andò decisamente peggio). Gli riuscì però malissimo, in particolare, in questo film di Brian De Palma, rivelatosi un costoso flop. Decisamente evidente il miscasting di Hanks nei panni di un milionario di Wall Street. (foto: MovieStillsDB)
JOHN TRAVOLTA in THE FANATIC (2019). Quest'interpretazione recente di Travolta lo vede nei panni di un fanatico del cinema, Moose, che farebbe di tutto per incontrar Hunter Dunbar, il suo attore preferito. Nonostante il coté straniante, il film è un concentrato di stranezze improbabili e non ha sortito alcun effetto sulla carriera ormai in declino dell'attore, che era rinato grazie a Quentin Tarantino con l'indimenticabile Vincent Vega di Pulp Fiction. (foto: Quiver Distribution)
MATTHEW FOX in ALEX CROSS (2012). IL Jack Shepard di Lost provò a rialzare l'asticella della propria carriera tentando una metamorfosi nei panni di questo serial killer muscolosissimo, ma a dispetto della sua abnegazione il film si rivelò un flop. (foto: MovieStillsDB)
VINCE VAUGHN IN PSYCO (1998). Vaughn, abituato ai ruoli brillanti, si produsse in un discreto buco nell'acqua vestendo i panni di Norman Bates, che furono di Anthony Perkins, nel remake di Gus Van Sant, molto libero e inventivo, del capolavoro di Alfred Hitchcock. (foto: MovieStillsDB)
CLINT EASTWOOD ne LA BALLATA DELLA CITTÀ SENZA NOME (1969). In questo singolare e sommerso film della carriera di Eastwood, l'icona cinematografica mondiale, forte della sua popolarità già allora florida, tento la carta di un musical improbabile, dove cantava tutto il tempo: una delle prove più improbabili della sua carriera, col senno di poi. (foto: MovieStillsDB)
MOLLY RINGWALD in MALICIOUS (1995). La musa di John Hughes, presenza assolutamente affascinante nella cultura pop per teenager di metà anni '80, ha brillato meno quando ha provato a virare su personaggi più ombrosi, come nel caso di questo film di metà anni '90. (foto: MovieStillsDB)
KEANU REEVES in THE WATCHER (2000). In questo film con Marisa Tomei, complessivamente abbastanza dimenticato, Reeves vestiva i panni del serial killer, ma senza riuscire a bucare lo schermo (tutt'altro). (foto: Universal Pictures)
TOPHER GRACE in SPIDER-MAN 3 (2007). Grace interpretò l'idiota e sarcastico Eric in That 70's Show, cucendosi addosso un ruolo tipo poi replicato. Il regista Sam Raimi nel terzo, sfortunato film sull'Uomo Ragno da lui diretto provò a farne un temibile villain affidandogli la parte del simbionte Venom, al secolo Eddie Brock, ma il risultato convinse in pochi... (foto: Sony Picutres)
ELIZABETH BERKLEY in SHOWGIRLS (1995). Fare di Elizabeth Berkley la protagonista di un film sulle spogliarelliste fu per Paul Verhoeven un bell'azzardo, e anche se il film è sicuramente da rivalutare la sua metaformosi da teen idol a interprete più matura non andò benissimo. (foto: MovieStillsDB)