Michael Sheen: l’attore oggi è amatissimo per aver interpretato Lucian in Underword e più di recente Aziraphale nella serie The Good Omes. Vi stupirà sapere però che Sheen ha vestito i panni del politico Tony Blair ben tre volte; la prima nel 2003 con The Deal e successivamente in The Queen (2006) e I due presidenti (2010). Sebbene i film non siano collegati, se non per la regia firmata da Stephen Frears nei primi due casi – in molti hanno iniziato a definirli la Blair Trilogy. Sembra insomma che Micheal Sheen sia nato per interpretare il primo ministro inglese.

Michael Sheard: l’attore scozzese probabilmente detiene il record in questa categoria, avendo interpretato Adolf Hitler addirittura cinque volte. Da Rogue Male a The Dirty Dozen: Next Mission, per quanto riguarda i film tv, a The Tomorrow People e Secret History: Hitler of the Andes – due serie tv – fino alla prova più celebre, quella in Indiana Jones e l'ultima crociata. A ben vedere la sua somiglianza con Hitler è davvero impressionante; è un duro lavoro, ma qualcuno dovrà pur farlo.

Stanley B. Herman: un altro caso di ruolo davvero controverso portato più volte sullo schermo. Questa volta però c’è lo zampino di Darren Aronofsky, che ha voluto l’attore prima in Requiem for a Dream, accreditandolo come il pervertito che incita il personaggio di Jennifer Connelly nello spettacolo a luci rosse, e poi lo ha ingaggiato per Il Cigno Nero. Anche qui interpreta lo stesso ruolo, questa volta inserito nello script come Zio Hank; si tratta dell’uomo che molesta la protagonista (Natalie Portman) nella scena della metropolitana. L’attore tuttavia ha portato sullo schermo il personaggio del Pervertito in altri due progetti del regista, un cortometraggio dal titolo Fortune Cookie e Mother!

Ben Stiller: passiamo a ruoli meno controversi, per quanto discutibili sotto certi punti di vista. L’attore infatti ha interpretato l'infermiere Hal in ben due occasioni; la prima per Un tipo imprevedibile e successivamente in Hubie Halloween. In entrambi i casi l’infermiere baffuto tormenta alcuni personaggi del film, sebbene nel secondo appaia soltanto per un cameo.

Ian Hart: prima di entrare nell’immaginario del pubblico come il professor Raptor di Harry Potter e la pietra filosofale, l’attore ha vestito i panni di un’autentica leggenda, John Lennon. La prima volta è stato nel 1991 in The Hours and Times, un racconto romanzato su ciò che accadde tra i Beatles e il loro Manager, Brian Epstein, a Barcellona negli anni ’60. L’attore dev’essere risultato piuttosto convincente perché tre anni più tardi ha portato di nuovo lo stesso personaggio sullo schermo con Blackheat.

Thomas Lennon: anche in questo caso è stato il regista a volere l’attore due volte nello stesso ruolo. Christopher Nolan ha chiesto infatti a Lennon di interpretare un medico in Memento, proponendogli poi la stessa parte anche ne Il Cavaliere Oscuro. Sebbene l’autore non abbia mai confermato che si tratti esattamente dello stesso personaggio, è stato proprio l’attore a collegare i puntini tra i due lavori di Nolan, affermando che sono praticamente la stessa persona.

Judi Dench: quando si parla di teste coronate non si può pensare alla dama per eccellenza, colei che ha avuto l’opportunità di interpretare l’iconica regina Vittoria in ben due occasioni. La prima volta ha prestato il volto per La mia Regina nel 1997 e molto più tardi – nel 2017 - in Vittoria e Abdul, portando sullo schermo una regina decisamente più matura. Un vero e proprio caso di attrice nata per interpretare un determinato ruolo.

Ian Holm: a proposito di personaggi storici, nonché decisamente celebri, l’attore inglese ha prestato il volto ben due volte per Napoleone. Ebbene, dopo essere entrato nei cuori dei fan di sci-fi con Alien, Holm ha interpretato l’imperatore francese prima ne I banditi del tempo e successivamente ne I vestiti nuovi dell’imperatore. Solo dopo sarebbe diventato l’amatissimo Bilbo Baggins ne Il Signore deli Anelli.

Alan Tudyk: dopo il medico interpretato da Thomas Lennon, abbiamo un altro caso di personaggio che collega due film apparentemente privi di connessione. Come nel caso precedente infatti anche Tudyk ama dire di aver prestato il volto per lo stesso personaggio sia in 28 giorni che in Transformers 3. Stando a quanto dichiarato dall’attore infatti, si tratta della stessa persona: «Ho deciso che è lo stesso ragazzo, uscito dalla riabilitazione ed entrato nell’esercito. Poi si è bruciato e ha deciso di diventare cameriere.»

Sam Rockwell: l’attore sembra molto legato a Duncan Jones e al suo lavoro, avendo lavorato con quest’ultimo in più di un’occasione. Dopo il successo di Moon infatti i due hanno collaborato per Mute, ambientato nello stesso universo del primo lungometraggio. La prima volta però Rockwell era il protagonista assoluto del progetto, mentre nel secondo James ha tenuto sulle spine il pubblico mostrando l’attore nella sequenza con il barista muto. Grazie a questo piccolo cameo il pubblico ha anche ottenuto un’importante conferma, che Sam Bell – il personaggio interpretato da Rockwell – è stato effettivamente clonato.