Soul Kitchen è una pellicola del 2009 (Germania, 99 minuti), diretta dal tedesco Fatih Akin. La sceneggiatura viene scritta dallo stesso regista, in coppia con l’interprete principale del film, Adam Bousdoukos. La commedia viene presentata 66ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove si aggiudica addirittura il Leone d’Argento – Gran premio della giuria.
Dunque, vediamo nel dettaglio di cosa parla questo film.
Soul Kitchen: la trama
La vicenda del film si sviluppa ad Amburgo. Qui, un uomo dalle origini greche, Zinos, gestisce un pessimo ristorante, dal nome Soul Kitchen. Per lui, al momento in cui lo incontriamo, le cose stanno andando peggio del solito. Infatti, la sua ragazza Nadine, giornalista d’assalto, è in partenza per la Cina. Gli affari vanno male. Gli scarsi clienti, rozzi bifolchi avanzi di periferia, gradiscono di più la birra che i pasti mal pensati che il cuoco offre loro. Ma anche gli abituè sembrano essere intenzionati a non mettere più piede nel locale.
Come se non bastasse, una fastidiosa ernia al disco impediscono a Zinos di restare ai fornelli. Così, decide di assumere un nuovo cuoco, esperto di haute cuisine. Miracolosamente, questo sembra sollevare le sorti del ristorante. Infatti, il locale si trasforma in un posto molto alla moda e ricercato, in grado di coniugare l’ottima cucina con un’altrettanta buona musica soul.
Tuttavia, al nostro protagonista manca troppo Nadine. Allora, decide di volare fino a Shanghai per riportarla a casa con sé, lasciando il locale nelle mani del fratello Illias, in libertà vigilata per aver compiuto qualche piccolo furto. Due pessime decisioni, insomma. Illias, che ha il vizio del gioco, finisce per perdere il ristorante. Nadine, all’estero, si è trovata un nuovo amore.
Ma non è ancora detta l’ultima parola. Forse i fratelli Zinos troveranno un modo per riprendere possesso di Soul Kitchen, se solo smetteranno di litigare tra loro e inizieranno a fare squadra.
Soul Kitchen: la colonna sonora
Cucina e musica, secondo il protagonista del film (ma non solo, evidentemente) sono unite da un legame profondo. Infatti Zinos urlerà: “La musica è il cibo dell’anima!”. Purtroppo, questo non impedirà che gli venga confiscato l’impianto stereo, per non aver pagato le tasse…
Akin ha raccontato che l’intero staff ascoltava i brani che sarebbero confluiti nella pellicola, proprio al fine di realizzare i giusti movimenti di macchina.
Dunque, come dice il titolo stesso della pellicola, un suo ingrediente fondamentale e imprescindibile per il risultato d’insieme è rappresentato dalla colonna sonora. Questa è costituita da numerosi brani strumentali funcy degli anni ’70, per esempio quelli di Quincy Jones, Kool & The Gang e Mongo Santamaría. Non mancano, inoltre, tracce classiche R&B di Sam Cooke e Ruth Brown. Ma non solo il soul fa da padrone nel film. Infatti, ci troviamo immersi anche in un mix fatto di musica hip-hop, sound elettronico tipico della città, rock eseguito live, rebetiko greco e “La Paloma“.
Lo stesso regista ha affermato: “Mi piace usare le canzoni come commento, per inserire un secondo o terzo livello di lettura“. Emblematico, per esempio, il momento in cui, durante la messa all’asta del locale, il concorrente di Zinos si strozza con un bottone. La scena è commentata dalle note di The Creator Has A Master Plan del grande Louis Armstrong. Il risultato è certamente un qualcosa di comico, ma anche molto più di questo.
Un incredibile film, da non perdere!
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