Colton Haynes si è raccontato nel suo libro Miss Memory Lane rivelando, tra vari aspetti della sua vita privata, anche i motivi che lo hanno portato a compiere determinate scelte professionali. Nello specifico ha spiegato perché, all’epoca, lasciò Teen Wolf e Arrow.
Leggi anche:
- Serie tv adolescenziali: i titoli di maggiore successo dagli anni ’90 ad oggi
- Serie tv fantasy da vedere: tra grandi cult e le novità degli ultimi anni
Colton Haynes: le ragioni dell’addio a Jackson Whittemore e a Roy Harper/Arsenal
L’attore oggi 33enne, dal 2011 al 2012, ha vestito i panni di Jackson Whittemore nella serie fantasy adolescenziale Teen Wolf, per poi lasciare questo ruolo e fare ritorno, seppur marginalmente, nell’ultima stagione.
Haynes ha spiegato di aver abbandonato il progetto al termine della seconda stagione per motivi contrattuali. Il suo ingaggio, infatti, era inferiore a quanto percepito dal resto del cast. Questo, secondo le dichiarazioni dell’attore, dipendeva dal suo team. Chi lo rappresentava all’epoca non era affatto in buoni rapporti con la produzione di Teen Wolf, al punto che fu lui a rimetterci, perché si rifiutarono di pagarlo secondo la retribuzione standard.
Svestiti i panni di Jackson, Haynes è entrato nel cast di Arrow, interpretando Roy Harper/Arsenal fino alla terza stagione, quando è improvvisamente uscito di scena. Il suo personaggio è poi tornato regolarmente nella settima stagione, per poi apparire sporadicamente nell’ottava.
Le ragioni, come rivelato dallo stesso attore, sono da ricercarsi nella sua salute mentale e non in presunti problemi contrattuali, come era stato ipotizzato. Alla base di tale scelta ci fu una grave depressione e l’impossibilità di lavorare con uno dei membri del cast.
L’attore non ha specificato il nome del collega in questione, ma sicuramente i problemi tra loro non dovevano essere di poco conto, dato che portarono l’attore ad abbandonare la serie.
Haynes ha inoltre parlato dell’abuso di alcol e psicofarmaci, conseguenze di esperienze dolorose, come la morte della madre, ma legate anche alla pressione del successo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA