Cosa prova un bullo di 15 anni costretto in casa durante il periodo della pandemia e nel bel mezzo di un innamoramento? È la domanda che si è posto l’attore, regista, sceneggiatore, produttore e conduttore Paolo Ruffini: il risultato è il suo nuovo film, Ragazzaccio, in arrivo nelle sale in autunno grazie ad Adler e raccontato in anteprima a Ciné – Giornate di Cinema di Riccione 2022.
Per la prima volta, Ruffini è rimasto per tutto il tempo dietro alla macchina da presa, per curare al meglio un film che sente particolarmente suo: «È nato a marzo 2020, mi sono messo nei panni di un ragazzo di 15 anni: la pandemia, una malattia che non gli fa niente ma può uccidere i nonni, stare a casa da scuola… Pensavo: se faccio adesso un film sul Covid troverò la coda e invece non c’è niente. È anomalo, sembra non sia successo niente».
Il protagonista del film è Alessandro Bisegna, fratello del “Bise” che compone il duo di youtuber Matt & Bise, qui nei panni di un bullo ripetente: «Gli succedono 2 cose fondamentali: il padre infermiere si ammala e lui si innamora nel periodo più sfigato possibile. Diventa una storia d’amore a tinte drammatiche». Proprio il giovane attore ha fornito lo slogan ideale per il film: «Si parlava del virus, ma abbiamo capito che la cosa più contagiosa al mondo è ancora l’amore. Non è qualcosa di virale: su Instagram lo è di più un carrarmato che passa sopra una macchina rispetto ad una carezza. A forza di sembrare banale, è diventata una cosa quasi avanguardista».
Rispetto al suo recente passato (il documentario PerdutaMente, il film Up & Down), Paolo Ruffini non ha scelto di raccontare la storia dal punto di vista del più debole. Una scelta spiegata così alle Giornate di Riccione: «La parola che sento dire più spesso oggi è inclusione, ma è divertente se ne parli in un sistema che a livello pedagogico pratica l’esclusione. Si buttano fuori i ragazzi: c’è accanimento nei confronti di chi sbaglia […] I bulli sono ragazzi che chiedono aiuto, sono il prodotto di carezze che non vengono date nel nucleo familiare. Non esistono bambini cattivi, solo sofferenti».
Uno dei primi film italiani ambientati nel periodo della pandemia da Covid-19 ha scelto di concentrarsi proprio su questi aspetti, per ritrovare un po’ di spessore: «Dal punto di vista culturale quello che stiamo raccogliendo ora è di una pochezza infinita. Non abbiamo prodotto niente di rilevante in questo periodo. Nessuno parla dell’oggi: Charlie Chaplin ha fatto il Grande Dittatore negli anni ’40…». Per questo, Ruffini ha cambiato approccio rispetto al suo passato da regista: «Una volta dicevo che c’era bisogno di staccare la spina, oggi è il momento di riattaccarla e dire qualcosa, adesso la vera rivoluzione è esprimere un concetto, fare un film che non sia solo un contenuto per una piattaforma».
Nel ricco cast di Ragazzaccio, in uscita a ottobre 2022, anche Massimo Ghini, Sabrina Impacciatore e Beppe Fiorello. Nella nostra video-intervista che trovate qui sotto, Paolo Ruffini ci anticipa anche quali saranno i suoi prossimi progetti, uno dei quali coinvolge anche una penna amica di Best Movie, Nicola Nocella.