Cos’è stata la comunità di San Patrignano sotto la guida di Vincenzo Muccioli? L’unica occasione di recupero e accoglienza per centinaia di tossicodipendenti, o un luogo in cui, per perseguire un ideale di salvezza, si usavano metodi violenti e coercitivi? Prova a raccontarlo SanPa: luci e tenebre di San Patrignano, la prima docuserie italiana di Netflix ideata da Gianluca Neri con Carlo Gabardini e Paolo Bernardelli e diretta dalla regista italo-britannica Cosima Spender. SanPa, disponibile in streaming dal 30 dicembre 2020 in 190 paesi, è diventata un vero fenomeno perché, oltre a raccontare la figura controversa del fondatore della comunità di recupero tossicodipendenti più grande d’Europa, Vincenzo Muccioli, esplora anche una delle vicende umane, sociali e politiche più emblematiche dell’Italia degli anni ’80. Un periodo, quello, difficilissimo perché eroina e cocaina avevano invaso il paese impossessandosi della vita di centinaia di migliaia di giovani. «L’eroina è arrivata per addormentare i sogni di ognuno», afferma uno degli ex ospiti di San Patrignano dei quali la docuserie ha raccolto le testimonianze.
SanPa Episodi
La serie è divisa in 5 puntate di circa un’ora ciascuna, centrate sulle diverse fasi della storia di San Patrignano, dalla sua fondazione alla morte di Vincenzo Muccioli, nel 1995: Nascita, Crescita, Gloria, Declino e Caduta.
SanPa Autori
La docuserie è ideata e prodotta da Gianluca Neri, autore televisivo, blogger e scrittore, che l’ha sceneggiata insieme a Carlo Gabardini, scrittore e autore televisivo e teatrale, e Paolo Bernardelli. Alla regia c’è Cosima Spender, figlia degli artisti Matthew Spender e Maro Gorky, già premiata al Tribeca Film Festival con il suo docufilm Palio. Per SanPa gli autori hanno raccolto 180 ore di interviste e immagini tratte da 51 differenti archivi: un lavoro di documentazione lungo ben tre anni.
Vincenzo Muccioli chi è
Il fondatore di San Patrignano viene da una famiglia della borghesia agraria riminese. Nel 1962 ha sposato Maria Antonietta Cappelli, figlia di albergatori di Rimini e dal matrimonio sono nati due figli: Andrea Maria e Giacomo Maria. Muccioli riceve dai suoceri una piccola azienda agricola a San Patrignano: da sempre appassionato di animali, all’inizio alleva cani e galline. Muccioli però era anche interessato all’esoterismo e allo spiritismo: prima di occuparsi di tossicodipendenti, a San Patrignano aveva cominciato a praticare delle cure legate alla para-psicologia.
San Patrignano cos’è
Vincenzo Muccioli fonda la comunità di San Patrignano nel 1978, con l’idea di accogliere i ragazzi tossicodipendenti dei quali lo Stato non si occupava e che spesso, per procurarsi la droga, avevano sperimentato situazioni di criminalità, facevano una vita ai margini e avevano gettato nella disperazione le loro famiglie. Nel 1981 la comunità ospita 100 fra ragazzi e ragazze tossicodipendenti, alcuni dei quali hanno alle spalle dei crimini o un periodo di carcere, e dà loro la possibilità di lavorare attivamente nell’azienda agricola. Nel 1983 gli ospiti arrivano a 300, nel 1985 a 600, in una escalation verticale: a metà degli anni Novanta arriveranno a più di 2000.
San Patrignano dov’è
La comunità, che esiste ancora oggi e ospita circa 1000 tra ragazzi e ragazze, sorge su una zona collinare nella frazione di San Patrignano, nel comune di Coriano, in provincia di Rimini.
Vincenzo Muccioli processo
Nel 1980, Vincenzo Muccioli fu arrestato per sequestro di persona, accusato da una ragazza che era stata trattenuta in isolamento nella comunità per 15 giorni. Viene scarcerato dopo 35 giorni. Nel 1984 Vincenzo Muccioli e 13 collaboratori vanno a processo con l’accusa di sequestro di persona, abuso di mezzi di correzione e, per il fondatore, anche di truffa. Il procedimento diventa famoso come il “processo delle catene” perché alcuni ospiti avevano denunciato che in comunità erano stati tenuti di fatto prigionieri per giorni, a volte anche incatenati in gabbie. L’Italia si divide in due, fra chi sta contro e chi dalla parte di Muccioli: il fondatore di San Patrignano ha sempre sostenuto di aver usato metodi duri per evitare che i giovani scappassero, tornassero a bucarsi e si facessero quindi ancora più male proseguendo sulla strada della dipendenza. Nel 1985 Muccioli viene condannato in primo grado, ma la sua popolarità presso l’opinione pubblica cresce. Nel 1987, viene assolto in secondo grado.
SanPa Andrea Muccioli, il figlio di Vincenzo
Nella docuserie compare anche Andrea Muccioli, il figlio di Vincenzo: quando la comunità è nata, aveva 13 anni e per lui era diventata una vera e propria famiglia. Dopo la morte del padre, Andrea Muccioli è rimasto a capo di San Patrignano fino al 2011.
SanPa e i Moratti
Quando Vincenzo Muccioli viene arrestato, nel 1980, i primi ad accorrere a San Patrignano furono l’imprenditore Gianmarco Moratti e la moglie Letizia Moratti, futuro sindaco di Milano. I coniugi Moratti hanno conosciuto Muccioli nel 1979 e hanno sempre sostenuto, sia economicamente che con la loro presenza, i ragazzi della comunità di San Patrignano. Secondo Andrea Muccioli, dal 1980 al 2011 Gian Marco Moratti ha devoluto a San Patrignano circa 286 milioni di euro.
SanPa Andrea Delogu
Tra gli intervistati c’è anche la conduttrice e scrittrice Andrea Delogu, che è nata a San Patrignano: è figlia di Walter Delogu, ex tossicodipendente entrato in comunità per disintossicarsi e poi diventato l’autista e la guardia del corpo di Muccioli. All’inizio degli anni Novanta, Delogu decise di staccarsi dalla comunità e arrivò allo scontro col fondatore, finendo per accusarlo in tribunale.
SanPa Paolo Villaggio
Paolo Villaggio ha conosciuto Vincenzo Muccioli all’apice della sua popolarità per i film di Fantozzi. Si era rivolto a San Patrignano per il figlio Piero, caduto da anni nel gorgo della tossicodipendenza. L’attore ha sempre difeso l’operato di Muccioli.
SanPa Red Ronnie
Nella serie interviene anche il giornalista musicale e conduttore Red Ronnie, che fu un grande amico e sostenitore di Vincenzo Muccioli. Negli anni ’80 Ronnie ha condotto diversi servizi che sostenevano l’opera di San Patrignano ed è stato uno degli ultimi a incontrare Muccioli poco prima che la sua situazione di salute si aggravasse.
SanPa Roberto Maranzano
Vincenzo Muccioli morte
Il fondatore di San Patrignano morì il 19 settembre 1995 a 61 anni, per cause mai rivelate ufficialmente. Alcune voci sostengono che Muccioli avesse contratto l’Aids curando i molti ragazzi malati ospitati dalla comunità.
SanPa critiche
La stampa ha applaudito quasi unanimemente la docuserie per il suo eccezionale lavoro di documentazione e ricostruzione. Molte persone coinvolte direttamente nella vicenda invece, come Red Ronnie e la stessa comunità di San Patrignano, si sono dissociate ufficialmente dalla serie ritenendo il racconto troppo parziale.