«Fottet**i! Fate una serie tv»: l’ideatore di The Boys si scaglia contro i colleghi dell’entertainment

Erik Kripke è entrato in piena modalità "Butcher" e non le manda a dire al mondo dell'entertainment streaming

the boys

Leggendo la recente intervista che Erik Kripke ha rilasciato al portale Vulture, si capisce da dove arriva il colorito linguaggio di Billy Butcher, il rude cacciatore di super interpretato da Karl Urban in The Boys.

La serie Prime Video si sta godendo il successo dopo la fine della terza stagione, il rinnovo della quarta e le novità su un nuovo spin-off che espanderà ancora di più l’universo narrativo basato sull’albo a fumetti di Garth Ennis e Darick Robertson. The Boys si sta imponendo come una serie ad alto tasso di violenza e cinismo, che di sicuro non annoia lo spettatore. Un punto a quanto pare fondamentale, per Kripke.

Nell’intervista, ha parlato dei privilegi e dei problemi dell’avere a che fare con un prodotto a struttura episodica, una serie tv insomma. «Ci sono benefici logistici che è impossibile cedere» ha detto analizzando il metodo produttivo dietro allo streaming e alla serialità, per poi aggiungere: «Il problema però è che molti filmmakers che ci lavorano non sono venuti fuori per forza usciti da quel network». Kripke ha continuato dicendo: «Sono più a loro agio con l’idea che possono darti 10 ore di qualcosa nel quale non succede niente fino alle ultime due. Questo mi fa incaz**e, personalmente».

Kripke quindi si è scagliato proprio contro questo tipo di serie (di cui Stranger Things potrebbe essere un esempio, visto la durata della quarta stagione). Ha detto: «Da uno che deve intrattenere le persone per 22 ca**o di ore all’anno, non capisco il lato positivo del dire ‘Oh non preoccuparti, la critica dirò che dall’episodio 8 finalmente andrà tutto a putt**e’. O chiunque dica ‘Oh beh, in realtà sto facendo un film da dieci ore’. Fottet**i! Non è così! Fate una serie tv! Siete nel mondo dell’entertainment!».

In tema di “film da tante ore divisi ad episodi”, viene immediatamente in mente l’esempio di Obi Wan-Kenobi, definito in modo simile da Deborah Chow prima dell’uscita della serie. Nella stessa intervista, Kripke ha detto la sua anche sull’universo di Star Wars: «È davvero una vergogna che sia diventato un tale fallimento perché a nessuno è piaciuto ed ha continuato a fallire ed essere oscuro perché tutti hanno odiato le questioni di famiglia». 

Poi ha aggiunto: «Voglio dire, alle persone piace questa me***a! È fantastica. Chiunque da Harry Potter a Star Wars fino a Supernatural, questa roba funziona ogni volta da mille anni. Potrei indicarti miti antichi che ruotano attorno a un padre e un figlio. […] Non è un problema di Star Wars: è una struttura narrativo vecchia di mille anni che non ho problemi a riutilizzare», come effettivamente fatto nella terza stagione di The Boys.

Cosa ne pensate delle parole di Kripke? Le serie tv dovrebbero davvero smettere di “fingere di essere dei film” e dare al pubblico qualcosa di concreto già dai primi episodi? Fatecelo sapere nei commenti.

Foto: MovieStills

Fonte: Vulture

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