Perché no: troppi deus ex machina

Il serial con Michael C. Hall chiude definitivamente i battenti: ecco i nostri pensieri sull'ultima puntata e sulla conclusione di una delle serie di maggior successo di questi anni

Siamo disposti ad accettare molte cose, molte scorciatoie narrative, in una serie come Dexter, che alla plausibilità e al rigore ha sempre anteposto lo spettacolo. Alcune soluzioni dell’ottava stagione, però, sanno un po’ di forzatura. Non tanto per quel che riguarda il personaggio della dottoressa Vogel, una sorta di retcon fatta persona che giustifica retroattivamente il percorso umano di Dexter e fornisce giustificazioni e scuse a qualcosa che fino ad adesso era stato lasciato all’interpretazione degli spettatori. No, il vero problema è il figlio di Vogel, Oliver Saxon, splendido personaggio, attore eccezionale ma inserito troppo tardi nella trama, privato del tempo sufficiente a crescere e assurgere allo status di indimenticabile. Pensare che sia stato lui a uccidere Deb sgonfia un po’ il peso degli eventi: siamo lontani dai fasti di Trinity che uccide Rita, per capirci.

Perché sì: meglio di…

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